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Domenico Monterisi, Il compenso dell'avvocato, Duepuntozero, Roma, 2023

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Carlo Maria Palmiero

Assicurando massima obbiettività di giudizio, nonostante la stima e considerazione che da anni nutro per l’Autore - del quale ho avuto modo di apprezzare passione, tenacia e coerenza a vantaggio dell’Avvocatura, tradottesi nell’impegno appassionato nell’Organismo Unitario dell’Avvocatura, dal 2010 al 2014, nella gestione attiva ed intelligente di un gruppo Facebook, che conta alcune decine di migliaia di iscritti, dedicato alla politica forense, nella redazione di pubblicazioni ed articoli, nonché, infine, nella partecipazione attiva ad incontri di studio riguardanti la nostra professione - ritengo che l’ultima opera di Domenico Monterisi, dal titolo “Il compenso dell’avvocato”, colmi, in modo meritevole, una ampia lacuna nell’ambito della pura letteratura giuridica.

Degna di nota è la circostanza, non sempre rinvenibile nell’editoria giuridica, che, chi scriva, sia un avvocato che svolge effettivamente la professione e analizzi le connesse vicende con l’occhio dell’operatore.

La materia della determinazione del compenso dell’avvocato è sicuramente delicata, costituendo l’imprescindibile presupposto per svolgere, in modo adeguato, la prestazione richiesta, garantendo, nel contempo, competenza e impegno, in un contesto nel quale, i costi per lo svolgimento dell’attività, sono di molto aumentati sia per le necessità di tempestivo aggiornamento e documentazione, in un diritto sempre più di matrice giurisprudenziale, sia per operare con i sistemi del processo telematico.

Come si ricava dalla lettura degli ultimi “rapporti sull’avvocatura, commissionati da Cassa Forense al Censis, gli avvocati italiani - eccettuati non molti grandi studi situati in poche e specifiche aree del Paese, che vivono e gestiscono l’attività con impostazioni e ottiche imprenditoriali, riuscendo ad intercettare domande ed esigenze congruamente remunerate - operano da soli, con familiari o, raramente, in piccoli studi associati, soffrendo di una sempre maggiore riduzione della propria capacità negoziale, in un mercato sempre più “delocalizzato e virtuale”.

Il volume si pone l’obbiettivo, raggiunto, di offrire all’avvocato una completa ricostruzione sistematica delle norme che disciplinano la materia del compenso, che, come è noto, ha subito, a partire dal decreto Bersani, notevoli cambiamenti in pejus, nonostante le prospettate opposte ragioni a sostegno.

Ed infatti, come l’Autore ha ricordato quando ha trattato dell’equo compenso, quantunque fosse stata giustificata nell’ottica di liberalizzare il mercato e garantire un più agevole accesso dei giovani alla professione, la riforma del sistema delle tariffe ha comportato, al contrario, l’assoggettamento dell’avvocato alla forza contrattuale delle grandi (ma anche medie) imprese, e tra queste principalmente banche e assicurazioni, nonché delle Pubbliche Amministrazioni, trasformando l’avvocato in un contraente sempre più debole, assoggettato all’applicazione di corrispettivi via via più bassi, per non perdere incarichi.

L’opera consente, da un lato, di individuare i presupposti normativi idonei a valorizzare e proteggere la prestazione professionale in un contesto sempre più poliedrico, nel quale, anche a mo’ di incentivo, sono previsti parametri più congrui, ove si pervenga alla definizione stragiudiziale della vicenda (l’avvocato deve essere sempre più un problem solver e sempre meno un gladiatore), dall’altro di effettuare una ricognizione agevole sulla giurisprudenza, domestica e ordinaria, sulle garanzie che l’ordinamento offre all’avvocato (spesso, più orientato a risolvere il problema al cliente che alla pattuizione preventiva dei propri compensi), nel momento di determinazione e riscossione del dovuto.

Interessante è la disamina della determinazione dei compensi spettanti quando l’avvocato svolge funzioni diverse rispetto a quella giudiziale, come commissario liquidatore, come delegato alle vendite nelle procedure esecutive ovvero come esperto nella composizione negoziata della crisi di impresa.

L’organizzazione del testo è pratica, lo scritto è chiaro e la lettura agevole. Insomma, l’acquisto di questo volume è un sicuro investimento e non un costo.


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