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Riconoscersi e farsi riconoscere attraverso il Bilancio Sociale

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Cinzia Carissimi

Riconoscersi e farsi riconoscere” è lo slogan implicito del IV bilancio sociale di Cassa Forense, concepito come strumento di dialogo raccontato in forma di “storytelling”.

Mentre il Bilancio Consuntivo è un rendiconto matematico dei risultati conseguiti dalla gestione nei dodici mesi precedenti impostato su rigidi criteri civilistici, il Bilancio Sociale racconta la Cassa attraverso le attività di tutte le persone che vi sono dietro i numeri armonizzandole nel ruolo e nell’apporto verso un modello auspicato di “umanesimo industriale”.

Un processo “metacognitivo” che guarda non all’esposizione di ciò che si fa o all’attuazione di un adempimento burocratico, ma alla necessità di creare capitale umano e sociale entrambi finalizzati ad un servizio messo a disposizione per la Collettività, senza mai dimenticare che, quest’ultima, è integrata nell’ambiente a cui l’Ente riserva la massima attenzione.

Per scelta aziendale il bilancio sociale viene redatto con cadenza biennale negli anni dispari con un aggiornamento all’anno successivo e laddove necessario anche con un confronto con l’anno precedente.

Nello specifico di quello appena pubblicato, tutti i numeri compresa la “performance economica e distribuzione del valore aggiunto” sono aggiornati al 31.12.2021 con un confronto al 2020 (per dare continuità alla progressione temporale della misurazione), mentre le attività includono le iniziative 2022 con una premessa macro economica.

Il Bilancio sociale segue negli anni un filo conduttore che ha origine dalla Corporate Social che pone le persone e gli stakeholder al centro del suo funzionamento e che ha come obiettivo quello di sviluppare una cultura organizzativa di responsabilità, di sostenibilità e di sviluppo delle qualità umane che in Cassa Forense si è tradotto ab origine nell’aderire al progetto sintetizzato nell’acronimo VERA. 1

In questo spirito, già dalla copertina tipografica si percepisce il messaggio primario che si vuole divulgare, come a voler costruire una staffetta di pensiero anno dopo anno, tassello dopo tassello per restituire alla fine un puzzle in cui sia evidente la nomenclatura su cui si basa l’intera prospettiva aziendale.

La “Regola delle tre E: Ecologia – Economia – Eguaglianza” ribadisce la scelta della “sostenibilità” essendo le tre caratteristiche principali di quest’ultima. L’economia sostenibile è un tipo di economia che prevede che lo sviluppo economico di una società debba essere sostenibile a livello sociale (senza disparità tra individui e generazioni), a livello economico (aumentando il PIL) e a livello ambientale, in modo da permettere alle risorse di rigenerarsi.

Si parla di sostenibilità ecologica quando i tre elementi si integrano perfettamente, infatti proteggere l’ambiente significa anche promuovere l’uguaglianza e preservare la crescita economica poiché è ormai evidente il condizionamento che i cambiamenti climatici stanno avendo anche nei flussi migratori non generati da restrizioni socio politiche.

La narrativa delle attività svolte dall’Ente è articolata in 4 sezioni di colore diverso accompagnate da una frase identificativa coerente con lo sviluppo logico sequenziale del percorso di lettura:

1. Identità aziendale

“Fate come gli alberi: cambiate le foglie e conservate le radici, cambiate le vostre idee ma conservate i vostri principi”.

2. Performance economica e distribuzione del valore aggiunto

“Il futuro esige una visione umanista dell’economia e una politica che realizzi sempre più e meglio la partecipazione della gente, eviti gli elitarismi e sradichi la povertà. Che nessuno sia privo del necessario e che a tutti sia assicurata dignità. L’ecologia integrale suggerisce una nuova concezione della relazione tra noi con la natura. Questo porta ad una nuova economia, nella quale la produzione di ricchezza sia diretto al benessere integrale dell’essere uomo e al miglioramento-non alla distruzione- della nostra casa comune”.

3. Relazione sociale

“Potete immaginare, creare costruire il luogo più meraviglioso della terra ma occorreranno sempre le persone perché il sogno diventi realtà”.

4. Carta degli impegni

“Se non puoi essere un pino sul monte, sii una saggina nella valle ma sii la migliore, piccola saggina sulla sponda del ruscello. Se non puoi essere un albero, sii un cespuglio. Se non puoi essere un’autostrada sii un sentiero. Se non puoi essere il sole, sii una stella. Sii sempre il meglio di ciò che sei. Cerca di scoprire il disegno che sei chiamato ad esse re. Poi mettiti con passione a realizzarlo nella vita”. 5.

Nella prima sezione si possono acquisire informazioni legate alla struttura gestionale dell’Ente partendo dalla storia della Cassa fino ai modelli di governance e controllo inclusa la rappresentazione degli Organi Collegiali anche in forma visiva tramite le relative foto.

Nella seconda sezione l’aspetto economico del “valore generato” dà la dimensione dell’importanza dell’amministrazione segnalando un trend in crescita: da 2,205 miliardi del 2020 a 2,683 miliardi del 2021.

Del valore generato solo il 43.8% è stato distribuito ed è andato per circa l’85% ai propri iscritti sotto forma di pensione e assistenza, il 12.5% alla Pubblica Amministrazione sotto forma di Imposte e Tasse ed il restante ha costituito spesa per Fornitori, Dipendenti e Organi Collegiali.

Il “Valore Trattenuto” per differenza costituisce l’incremento del patrimonio che come documentato all’interno del testo viene impiegato in investimenti valutati anche in chiave ESG. La valutazione dell’intero portafoglio in ESG “score” (come media dei punteggi per singolo pilastro di sostenibilità ponderato in funzione della tipologia di emittente e del settore di riferimento) ha portato l’Advisor Prometeia a considerare analizzabile il 65.5% del totale del portafoglio (sono esclusi liquidità, strumenti illiquidi e investimenti alternativi) attestando che tutti i pillar sono stati rispettati superando il 60%.

Nella terza sezione è possibile conoscere tutti i soggetti che costituiscono gli Stakeholder della Cassa Forense:

non solo intuitivamente Avvocati e Dipendenti ma anche Organismi dell’Avvocatura e Associazioni Forensi, ADEPP ed EMAPI, Istituzioni pubbliche e finanziarie, Mondo accademico e della ricerca nonché Mass Media.

All’interno della sezione viene tratteggiato per ciascuno una sorta di identikit finalizzato ad una migliore conoscenza e interlocuzione e in taluni casi per un quadro di insieme di riferimento a beneficio di coloro che non frequentano direttamente la Cassa.

Si prenda a titolo di esempio lo stakeholder principale per la Cassa: l’avvocato. La figura dell’iscritto che emerge è:

• per il 48% di genere femminile con un’età media di 45.4 anni un reddito medio (2020) di euro 23.576 e un volume di affari (2020) di euro 32.594,

• per il 52% di genere maschile con un’età media di 48.9 anni e un reddito medio (2020) di euro 50.933 un volume di affari (2020) di euro 78.797.

I maggior iscritti risultano al sud (100.462 avvocati) su una popolazione di 19,8 milioni, segue il nord (76.550 avvocati) su una popolazione di 27,4 milioni con, fanalino di coda, il centro con la metà degli iscritti di quelli presenti al sud (50.915 avvocati) su una popolazione di 11,7 milioni.

Gli Avvocati pensionati rispecchiano le differenze di genere di cui sopra 13.406 donne con un importo medio di pensione di euro 20.385 contro i 17.457 uomini con un importo medio di pensione di 34.250, interessante notare che le pensioni di vecchiaia erogate sopra i 70 mila euro sono 306 di cui solo 10 riguardanti le donne.

Il ritratto che emerge attraverso le indagini Censis, l’utilizzo delle forme dell’Assistenza, le elaborazioni statistiche interne, le convenzioni attivate, permettono di conoscere meglio le necessità dell’Avvocato sull’intero territorio indirizzando meglio le scelte previdenziali e assistenziali ma aiuta anche l’Avvocato a riconoscersi a seconda delle fasi della sua vita.

La quarta sezione è invece destinata a focalizzare le linee strategiche principali che l’Ente intende perseguire sul biennio futuro dando però conto di quanto realizzato rispetto alle linee di indirizzo formalizzate nel bilancio sociale precedente.

 

Un Ente dalle grandi dimensioni che tanto ha fatto e fa ma altrettanto ha da fare, che cerca di sviluppare con la stessa attenzione tematiche di rilievo ma anche di minor impatto.

Con un occhio proiettato sul futuro cerca di veicolare l’Ente anche attraverso le piattaforme social più in voga.

Rispetta l’ambiente anche nelle piccole cose come la gestione differenziata della raccolta ed il conseguente smaltimento di rifiuti altamente inquinanti ritirati da ditte incaricate oltre la gestione dello smaltimento differenziato di carta e plastica con la sottoscrizione di un contratto dedicato con operatore qualificato.

Gli esempi su esposti sono ovviamente strumentali a dare la dimensione della trasversalità delle informazioni.

Il bilancio sociale dell’Ente vorrebbe essere il racconto di un Ente indirizzato alla generatività sociale, il resoconto di un’azienda che oltre a tenere in ordine i conti producendo rendimenti è consapevole dell’impatto sociale e ambientale che genera nella collettività e in tal senso cerca di interpretare e rispondere ai bisogni.

Il percorso è ancora lungo cosi come tante sono le sfide che l’Ente deve affrontare però “riconoscersi e farsi riconoscere” è una modalità per mettersi in discussione e per cercare di migliorare, sempre consapevoli che siamo ancora lontani dall’ottimo paretiano.


Note

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