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Il 2021 ha introdotto una vera rivoluzione nei sistemi di pagamento dei contributi di Cassa Forense.
A maggio è stata introdotta la possibilità di pagare i contributi tramite Mod. F24. Tale modalità ha permesso agli iscritti, che vantavano crediti nei confronti dell’Erario, di poter immediatamente compensare gli stessi utilizzandoli per il pagamento dei contributi.
A ottobre è stata introdotta la modalità di pagamento PagoPa che sostituisce i bollettini Mav non più utilizzabili dal 2022 e diviene la forma di pagamento standard con la sola eccezione dei Mod. F24.
PagoPA è un sistema centralizzato telematico di gestione degli incassi che ha come scopo quello di favorire i pagamenti con moneta elettronica, contribuendo alla completa digitalizzazione degli avvisi di pagamento e rientra tra i metodi di pagamento tracciabili previsti dalla legge.
Con il c.d. decreto Semplificazioni – decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135 (in Gazzetta Ufficiale – Serie generale – n. 290 del 14 dicembre 2018), coordinato con la legge di conversione 11 febbraio 2019, n. 12 – previo accorpamento di alcune attività, precedentemente svolte dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, dal Team Digitale e dall’Agenzia per l’Italia digitale (AgID), è stata creata la società per azioni PagoPA S.p.A., interamente partecipata dal Ministero dell’economia e delle finanze, alle dipendenze della Presidenza del Consiglio.
La gestione centralizzata dei pagamenti è strutturata in modo da generare un risparmio sui costi diretti di gestione del sistema di incasso. Cassa Forense, con l’adozione di questo nuovo sistema di pagamento, risparmierà ogni anno oltre 1,5 milioni di € di spese per l’incasso dei contributi.
L’adesione al nuovo metodo di pagamento è in linea con le strategie nazionali ed europee in tema di rispetto e salvaguardia dell’ambiente, grazie al risparmio di risorse legato all’uso di avvisi di pagamento digitali e moneta elettronica. Il pagamento elettronico avviene mediante una transazione attraverso il gestore bancario dei servizi di pagamento utilizzato dall’iscritto al quale addebita i costi che vanno da pochi centesimi fino a 2,5 euro.
Utilizzando la Forense Card il servizio è gratuito.
Il sistema PagoPa, nato per le amministrazioni pubbliche, è stato poi esteso anche alle Casse privatizzate.
Secondo l’articolo 5 del Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD), tra i soggetti destinatari delle Linee Guida – fissate dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AGID) con la Determina n. 209/18 – per l’effettuazione di pagamenti a favore delle pubbliche amministrazioni e dei gestori di pubblici servizi rientrano tutte le pubbliche amministrazioni, i gestori di pubblici servizi e le società a controllo pubblico. Una previsione che l’AGID, tramite le sopra indicate Linee guida (art. 4, comma 4) ha tuttavia esteso anche ai soggetti che figurano nell’elenco annuale ISTAT di amministrazioni pubbliche inserite nel conto consolidato, tra i quali anche gli Enti e le Casse previdenziali privatizzati.
Tale estensione è stata considerata arbitraria dalle Casse previdenziali delle libere professioni che hanno sostenuto la loro natura di enti di diritto privato (associazioni o fondazioni), per le quali l’inserimento nell’elenco annuale ISTAT risponde unicamente a finalità statistico- economiche.
Il Tar ha accolto tale tesi. La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha proposto ricorso avanti il Consiglio di Stato il quale, con la sentenza n. 1931/2021, ha stabilito che le funzioni istituzionali svolte dalle Casse e dagli Enti previdenziali, pur non rientrando tali soggetti nella nozione di “pubblica amministrazione” di cui alla normativa sul pubblico impiego (art. 1, secondo comma del D.lgs. n. 165/2001), trovano rispondenza nell’art. 38 della Costituzione e consentono di attrarli nella sfera dei soggetti che gestiscono un servizio di rilievo pubblicistico. Secondo il Consiglio di Stato, le Casse “conservano, nonostante la privatizzazione avvenuta sotto il profilo organizzativo, una funzione strettamente correlata all’interesse pubblico, per cui l’obbligatoria utilizzazione della piattaforma di pagamento PagoPA non appare eccentrica rispetto a tale loro funzione”.
Sullo stesso solco si era già espressa la VI Sezione VI del Consiglio di Stato, che con sentenza n. 6014 del 28 novembre 2012 aveva chiarito che la trasformazione operata dal D. lgs. n. 509/1994 ha lasciato immutato il carattere pubblicistico dell'attività istituzionale di previdenza ed assistenza svolta dagli Enti in esame.
Cosa si può pagare con PagoPa
La nuova modalità di pagamento PagoPa sostituisce, a tutti gli effetti, i bollettini Mav di Cassa Forense e si affianca alla possibilità di pagamento tramite F24. Nella prima fase la piattaforma PagoPa poteva essere utilizzata per i seguenti contributi:
- autoliquidazione mod. 5/2021 – 1° e 2° rata con scadenza 31/12/2021; contributi neo iscritti anno in corso – con scadenza 31/12/2021;
- contributi istituti facoltativi (es. retrodatazione/ultra- 40enne) – con scadenza 31/10/2021;
- contributi anni precedenti – con scadenza 31/10/2021;
- rateazioni di contributi obbligatori già concesse – rata con scadenza 31/10/2021;
- contributo modulare volontario 2020 – Mod.5/2021 – con scadenza 31/12/2021.
A partire dal prossimo anno si potrà utilizzare anche per pagare i contributi minimi.
Come si paga con PagoPa
La piattaforma PagoPa è disponibile nell’accesso riservato alla propria posizione personale e potrà essere utilizzata sia per pagamento mediante avviso pagoPa che per pagamento on line mediante i servizi interattivi.
Nella pagina di gestione dei pagamenti, si ha la possibilità di selezionare i contributi che si desiderano pagare, ad esempio: “contributi con scadenza straordinaria 31/10/2021”:
Da qui è possibile selezionare la modalità di pagamento
PagoPA: Avvisi telematici o Pagamento diretto:
Si procede quindi generando l’avviso di pagamento:
Generato l’avviso, è possibile accedere a diverse funzioni tra le quali la visualizzazione e/o la stampa dell’avviso telematico, che può essere pagato tramite canali fisici e on line.
possessori della ForenseCard (o coloro che ne chiederanno l’attivazione) potranno procedere ai pagamenti utilizzando la convenzione in essere tra la Cassa e la BPS usufruendo della gratuità del servizio ed ove richiesto della rateazione dei contributi. PagoPA è la piattaforma digitale attraverso la quale i Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP) aderenti (le agenzie di banca, gli home-banking, gli sportelli ATM, i punti vendita convenzionati Mooney e PUNTOLIS, gli uffici postali di Poste Italiane, ed altri) fanno da tramite tra iscritto ed Ente per eseguire pagamenti.
Se si desidera procedere con il pagamento on line, dopo aver generato l’avviso di pagamento occorre cliccare su: “PROCEDI CON IL PAGAMENTO ON LINE SU PAGOPA”
Il pagamento avviene previa autenticazione con il proprio indirizzo di posta elettronica ordinaria.
Dopo avere accettato l’Informativa sul trattamento dei dati personali, si procede scegliendo il pagamento tramite carta di credito/debito (i possessori di FORENSECARD possono utilizzarla come una comune carta di credito).
Sul sito di Cassa Forense è disponibile la guida con le modalità operative di utilizzo del sistema PagoPA per il versamento dei contributi previdenziali. Uno dei vantaggi che il sistema PagoPa potrà portare agli iscritti è quello dell’utilizzo dell’App.IO.
Cassa Forense ha iniziato a studiare la possibilità di utilizzare per i propri iscritti le funzionalità ed i servizi digitali che tale applicazione può offrire, in modo semplice e personalizzato, direttamente su smartphone.
In concreto, si potrà: ricevere messaggi e comunicazioni da Cassa con la possibilità di archiviarle; ricordare e gestire le proprie scadenze verso la Cassa, aggiungendo i promemoria nel proprio calendario personale con un clic; ricevere avvisi di pagamento, con la possibilità di pagare, comodamente dall’app.
Quando il sistema sarà operativo verranno dati ulteriori chiarimenti.
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